Instagram stories : un video, un racconto

Instagram stories : un nuovo modo tutto social, di condividere un video. E non solo! Il colosso dell’immagine fotografica, da oggi permette diverse funzionalità di condivisione di contenuti. In quest’articolo si farà un focus proprio sulle stories, la funzione che consente di pubblicare foto e video che si auto-eliminano dopo 24 ore.

Cosa si può fare con Instagram Stories?

Instagram Stories ti permette di realizzare immagini statiche o video della durata di 24 ore. La misura ideale è 1080×1920. Grazie a Instagram Stories, un brand può veicolare il proprio messaggio attraverso un video e sponsorizzarlo per ricevere il massimo della visibilità. Il successo di Instagram Stories parte dalla curiosità di condividere piccoli momenti quotidiani con la propria community (funzione successivamente aggiunta anche su Facebook).

Instagram Stories

Instagram Stories: quali vantaggi per le aziende?

Innanzitutto bisogna stabilire gli obiettivi strategici da raggiungere attraverso la campagna, mantenendo sempre la spontaneità, regola numero uno del social. La struttura della storia deve essere simpatica e pensata per essere breve. Attraverso le Instagram Stories puoi:

  • Raccontare brevemente il prodotto/servizio, inserendo un link esterno di approfondimento
  • Offrire in anteprima un prodotto e coinvolgere la community cercando con l’obiettivo di aumentare il grado di loyalty
  • Raccontare il retroscena di un evento (come nel caso delle aziende di moda)
  • Condividere i contenuti di un blog, rendendola accattivante e invitando a visitare il sito web
  • Ottenere delle risposte semplicemente chiedendo agli utenti quali contenuti si aspettano o desiderano

Instagram Stories: la tecnologia al servizio della strategia

Entrando più nello specifico, Instagram Stories non è soltanto un modo per ottenere visibilità, ma anche per raccogliere dati o per essere facilmente reperibili. Di recente, infatti, è stato introdotto lo strumento “Sondaggi” che permette alle aziende o, più in generale, alle persone influenti, di ottenere risposte e capire quali sono i gusti dei followers in merito a un determinato prodotto.

Con la funzione “Hashtag” puoi utilizzare parole-chiave e clusterizzare il tuo contenuto in modo da essere facilmente rintracciabile da chi cerca argomenti simili.

La funzione “Luogo” ti permette di localizzare il contenuto ed essere trovato per ricerche correlate in base alla posizione.

Ma c’è di più! Da oggi, le storie possono anche essere sponsorizzate. Così come su Facebook, anche su Instagram l’azienda ha la possibilità di targettizzare, attraverso le Inserzioni a pagamento, in modo da ottenere un tasso di copertura tale da raggiungere le persone desiderate.

Instagram Stories: tecniche e modalità di ripresa video

Per quanto riguarda i metodi di ripresa, sono disponibili diverse funzionalità:

  • Boomerang, permette di creare brevi video di 4 secondi: una sequenza di foto scattate in serie che danno luogo a una vera e propria GIF
  • Rewind, è la funzione che realizza video visualizzati dalla fine all’inizio
  • SuperZoom, la modalità che consente di zoommare su un determinato oggetto accompagnato, in sottofondo, da una musica horror
  • Passo Uno (o Stop Motion), una modalità che riprende un soggetto a scatti, la cui velocità varia, dipendentemente dal numero di frame
  • In diretta, è la funzione Instagram che permette di eseguire dei video in streaming on demand, che avranno lo stesso ciclo di vita delle altre Instagram Stories

Sperimenta, libera la creatività e divertiti a condividere le tue storie con il tuo pubblico!

Se ti è piaciuto quest’articolo, ti invitiamo a dare un’occhiata a quest’infografica che spiega bene come condividere in maniera ottimale un video sui Social Network.

Stop Motion: Tecniche e Tipologie

La Stop Motion è una tecnica molto diffusa negli studi di animazione, sia per l’alta qualità del formato video, sia per la forte potenzialità dell’efficacia e quindi della viralità. In ambito cinematografico è una delle tecniche ancora usate proprio per la semplicità con cui si possono realizzare film ed effetti speciali.

La Storia dello Stop Motion

La Stop Motion è una tecnica di video animazione molto antica, risalente all’800. Inizialmente venivano scattate le foto agli oggetti, che venivano mossi di tanto in tanto e questo dava movimento. Emil Cohl fu il primo a realizzare la tecnica dello Stop Motion, importandola negli Stati Uniti e realizzando Fantasmagorie, il primo film di animazione creato con questa tecnica. A seguire, Willis O’Brien che realizzò nel 1925 The Lost World, film che prevedeva al suo interno sequenze animate in stop motion.

La Tecnica dello Stop Motion

Si tratta di fotografare oggetti reali che, se visti in sequenza, danno l’idea del movimento. La tecnica dello Stop Motion è molto simile a quella usata per realizzare i cartoni animati; ma invece dei disegni, ad animarsi sono oggetti realmente presenti. Una volta realizzati i fotogrammi in sequenza, attraverso l’uso di strumenti ad alta risoluzione, si può procedere alla preparazione del montaggio che prevede la sequenza di 24 fotogrammi a secondo: in questo caso la Stop Motion prende il nome di Passo Uno. Ma se il movimento è più lento, allora la tecnica prende il nome di Passo Due o Passo Tre che rallenta notevolmente la sequenza delle immagini, variandone i tempi di movimento.

Le tipologie di Stop Motion

Esistono diverse tipologie di Stop Motion, i cui nomi cambiano a seconda dei materiali utilizzati:

  • Claymation (da Clay Animation) non sono altro che dei pupazzi di plastilina animati;
  • Cut out corrisponde all’utilizzo di giornali e vestiti, ripresi dall’alto verso il basso;
  • Puppet Animation è l’animazione dei pupazzi che grazie alla struttura rigida interna di cui sono composti, è possibile far muovere solo le giunture per far assumere le posizioni desiderate;
  • Model Animation è l’animazione di soggetti animati all’interno di un corto o di un film;
  • Pixilation è l’animazione di attori reali che si lasciano fotografare durante l’interazione con gli oggetti e in ambienti fisicamente esistenti. Come nella Puppet Animation, anche qui si utilizzano le giunture dello scheletro per permettere il blocco dei movimenti;
  • Object Animation è l’animazione degli oggetti (molto simile alla Cutout Animation): nella brickfilm, ad esempio, vengono animati i mattoncini Lego.

Stop Motion

Stop Motion: Conclusioni

Grazie al progresso tecnologico e ad ambienti di video sharing come YouTube e Vimeo, la tecnica dello Stop Motion ha avuto un larghissimo successo. Nonostante si tratti di una tecnica cinematografica basic è spopolata per per la facilità di realizzazione, unitamente all’alta qualità.

Per approfondire altre tecniche di video animazione, ti consigliamo la lettura di questo articolo.

Video animazione: tipologie e usi

La video animazione è la tecnica per animare le immagini. Il video è uno strumento fondamentale per diffondere un messaggio: il racconto dell’azienda o del prodotto da vendere attraverso un video è ideale se ci si rivolge a una nicchia ben precisa di persone. Bisogna essere in grado di colpire il target emozionandolo. Vediamo insieme quali sono le varie tecniche di video animazione.

Video animazione: animazione tradizionale

La video animazione tradizionale è la tecnica che serve ad animare i disegni. Si sovrappongono i frame del film, realizzati prima su carta e poi su acetato per accostare fotogrammi animati a quelli fissi.

Le due tecniche di video animazione tradizionale più importanti sono:

  • Rotoscopio: ideata da Max Fleischer, la tecnica è utilizzata per rendere più realistico un cartone animato. Nel tempo è cambiata: prima ogni fotogramma veniva ricalcato, dopo essere stato girato su pellicola. Con questa metodologia sono stati animati, ad esempio Betty Boop e Superman, negli anni ’40. Successivamente, questa tipologia di animazione è stata, pian piano, sostituita dal computer attraverso l’utilizzo di software moderni;
  • Live Action: una tecnica interpretata da attori e poi associata ad immagini animate. Con questa metodologia sono stati realizzati diversi film tra cui: Mary Poppins, Space Jam, Chi ha incastrato Roger Rabbit e così via.

video animazione

Video animazione: stop motion

Lo stop motion è la tecnica di ripresa di ciascun fotogramma. Si possono utilizzare disegni o pupazzi e creare dei veri e propri cartoni animati. Per far sì che la ripresa sia fluida sono necessari un numero considerevole di fotogrammi corrispondenti a un numero altrettanto elevato di pose.

Le tecniche di stop motion più importanti sono:

  • Puppet animation: costruita attraverso personaggi tridimensionali la cui animazione è resa tale grazie a piccoli movimenti che si fanno compiere ai pupazzi stessi, tutti opportunamente fotografati;
  • Claymation, o clay animation, è la tecnica dell’animazione della plastilina. Si costruiscono dei personaggi e come per la puppet animation, a ciascun personaggio si fa compiere un determinato movimento che poi verrà fotografato. Con questa tecnica sono stati costruiti filmati come Pingu, Galline in fuga e così via.

video animazione

Se ti piace questa tecnica, scopri di più.

Video animazione: animazione digitale

L’animazione digitale o computerizzata è la tecnica che combina hardware e software per la realizzazione di un filmato. Dopo una prima fase sperimentale, sono stati realizzati diversi film e spot televisivi.

Tra le tecniche di animazione digitale è bene ricordare:

  • L’animazione 2D è creata attraverso la grafica vettoriale, tra cui la tecnica dello scanimate, web flash animation, gif animation e così via;
  • L’animazione 3D è una tecnica che aggiunge la terza dimensione, ovvero la profondità. Agli oggetti in questione, viene applicata una texture colorata per dare una veste realistica al prodotto. Attraverso un software viene applicato il movimento. Oggi, proprio grazie all’uso di questa metodologia di animazione, si realizzano gli effetti speciali dei film.