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La ripresa: modi e tecniche da applicare in un video aziendale

Con l’utilizzo massivo dei social network e una presenza costante in rete, si è aperto un mondo di possibilità per le aziende che vogliono mostrare la propria struttura o descrivere i servizi attraverso i video.

Infatti è stato ampliamente dimostrato che utilizzare un video professionale per comunicare il proprio messaggio al pubblico è ormai diventato uno strumento estremamente efficace e particolarmente consigliato al fine di elaborare una strategia di marketing completa.

Se a questo si aggiunge la possibilità di realizzare un video con una ripresa reale, la comunicazione diventa sicuramente vincente.

ripresa video

Per esempio, documentare un processo industriale con una ripresa video che mostri nel dettaglio le tecniche di lavorazione, presenti lo staff al lavoro oppure utile per rappresentare un prodotto sotto ogni aspetto, è il modo migliore per dar valore al servizio o al prodotto proposto dalla propria attività.

Quali sono i consigli per una buona ripresa? 

Il video aziendale deve rispecchiare la professionalità e le eccellenze dell’azienda.

Qui di seguito vi illustriamo alcuni consigli utili sulle tecniche di ripresa:

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  1. Tenere la camera con entrambe le mani.

La videocamera va tenuta con tutte e due le mani e in modo da avere almeno un gomito appoggiato al corpo o comunque non deve essere tenuta solo dalle braccia (a parte casi particolari). Quando fate una panoramica tenete le gambe leggermente divaricate e ruotate sulla vita. Vi dovete trasformare in un cavalletto umano.

  1. Provare le riprese prima di registrare.

Molte cose interessanti ad occhio nudo non vengono bene in video. Se non volete annoiare il vostro pubblico o perdere tanto tempo nel montaggio registrate solo quello che è interessante e ben visibile nel mirino. Provare le riprese vuol dire verificare se il bel paesaggio rimane tale anche in video, se bisogna fare una zoomata oppure una panoramica e con quale velocità. Altrimenti poi non si vedrà “il paesaggio” ma “il tentativo” di mostrarlo in video. Più provate a “provare le riprese” e più bravi e veloci sarete nel capire se vale la pena di riprendere o meno.

  1. Non usate l’autofocus.

Imparando a mettere a fuoco manualmente, vi permette di personalizzare le riprese ed evitare il continuo e fastidioso movimento di assestamento che si crea sui bordi dell’immagine. Vedrete che non è difficile mettere a fuoco se si impostano le riprese e si usa con accortezza lo zoom. Infatti la messa a fuoco è importante quando si zooma in avanti, perché cambia la “distanza focale” del soggetto, ma se voi preparate la ripresa mettendo a fuoco il soggetto, con lo zoom in avanti, e poi iniziate a registrare, naturalmente con lo zoom aperto, vedrete che alla fine della zoomata il soggetto sarà a fuoco.

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  1. Non esagerate eccessivamente con lo zoom.

Il tempo necessario a stringere o allargare l’inquadratura zoomando può essere molto noioso. Ogni volta che si zooma ci deve essere una sorpresa o nell’andare a scoprire un particolare o nel rivelare un contesto inaspettato. Inoltre un filmato con molte zoomate fa venire “il mal di mare”.

  1. Cercare punti di vista insoliti.

Un qualsiasi ambiente o soggetto può diventare interessante se visto da un’altezza o da un’angolazione diversa da quella dell’occhio umano. Non tenete la macchina sempre alla stessa altezza: provate ad appoggiarla a terra, su una sedia o in alto tendendo il braccio, ribaltate le inquadrature o inclinatele su un lato. Provate ad usare il macro, che vi permette di avvicinarvi e mettere a fuoco particolari molto piccoli. Sfruttate la possibilità offerte dalla maneggiabilità “dell’occhio elettronico”.

  1. Ogni inquadratura ha la sua durata.

Per sapere quanto deve durare una inquadratura bisogna abituarsi a descriverla nella propria mente. Si tratta di dirsi, mentre si riprende, che cosa si vede: “vedo un tavolo con delle cose sopra, dietro c’è una finestra, si intravede un prato, c’è un quadro alla parete ma non si capisce il disegno, non c’è altro. Stop.”. Ma bisogna dirsi quello che si vede veramente e non quello che “sappiamo che c’è” di fronte alla macchina. Insomma: bisogna riuscire a guardare con un certo “distacco”, e quando non si vede più niente di nuovo si stacca la registrazione.

 

 

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